domenica 2 novembre 2014

Aspettando... "Vitulivaria"

In attesa della terza edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Vitulivaria”, prevista per l’inizio del 2015, riporto di seguito uno stralcio dell’introduzione al volume antologico che prende il titolo del Concorso e che racchiude una selezione delle poesie premiate e segnalate, scelte faticosamente tra le oltre duecento opere pervenute da tutta Italia. Con infinito piacere ho visto crescere sia la quantità che la qualità delle poesie presentate e questo induce senz’altro a continuare nell’impegno di portare avanti un percorso che si snoda attraverso inevitabili difficoltà, sia organizzative che di reperimento fondi. Mi auguro di riuscire, tuttavia, a concretizzare la realizzazione di questa terza edizione che, come in precedenza, vedrà il coinvolgimento degli studenti ed avrà una sezione a tema.
 “… Stupisce, nella lettura dei versi contenuti nella raccolta, la presenza di un rapporto costante tra poesia e realtà, tra poesia e società. Attraverso la versificazione, si concretizza la percezione delle aporie del reale e l’intensità con la quale i diversi poeti percepiscono ed esprimono le contraddizioni del mondo reale è certamente ricollegabile al fatto che essi cercano di recuperare un legame che esiste tra vita e scrittura. Per gli autori considerati, la poesia svolge un ruolo essenziale perché consente loro di accedere ad uno spazio più autentico che permette di superare ( o tentare di farlo) gli ostacoli esistenziali. Ho sempre sostenuto che scrivere poesie rappresenti in fondo uno dei più intensi e combattuti bisogni comunicativi dell’essere umano. Storicamente, peraltro, può essere considerata la prima forma di espressione delle proprie emozioni sino a rappresentare quasi un vero e proprio scrigno dove trovano rifugio sentimenti, dispiaceri, esperienze, sensazioni che scaturiscono dal confronto quotidiano con una società contemporanea che travolge inarrestabile ogni forma di ripiegamento interiorizzato nella riflessione del proprio universo vitale. L’analisi testuale ha consentito l’identificazione, nelle opere poetiche esaminate, di alcune costanti, riconducibili principalmente a nodi fortemente collegati l’uno all’altro. Il primo elemento comune corrisponde alla presenza di una riflessione metalinguistica che si sviluppa attorno alla scoperta del duplice valore dello strumento poetico. Ecco dunque realizzarsi una sorta di trasfigurazione della parola che veicola un linguaggio articolato nell’analisi del vissuto; proprio nella variazione della parola, nelle sue molteplici possibilità, la poesia finisce con l’essere liberazione dai limiti, dalle paure, dalle coercizioni, raffigurando quasi una via di fuga. In questa sua potenza liberatoria sta anche la funzione salvifica che alcuni attribuiscono alla poesia, ritenuta quindi una naturale forma espressiva nella quale incanalare il proprio disagio. Nonostante quindi le profonde trasformazioni sociali e culturali che hanno prodotto un cambiamento nel mondo della comunicazione e dei linguaggi, con il trionfo dei mass media e dell’informatica che ha portato con sé delle forme comunicative non verbali e spesso alienanti, la poesia trova ancora modo di sopravvivere e, anzi, di essere indicata, proprio per la sua semplicità costitutiva, quale alternativa possibile alla crisi della comunicazione che investe il nostro mondo contemporaneo. A testimonianza di ciò può essere indicativa la grande partecipazione ottenuta nella seconda edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Vitulivaria”. Oltre duecento poeti hanno fatto sentire la loro voce, hanno comunicato emozioni, sentimenti, stati d’animo, riflettendo il momento storico contemporaneo, rivivendo le sensazioni a seguito di avvenimenti tragici, esprimendo condivisione e facendo sentire la propria presenza.”
Maria Rosaria Teni

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