venerdì 28 novembre 2014

Incontro con Lia Levi

 L'attrice Rosanna de Nigris legge un brano del romanzo "Il braccialetto" di Lia Levi - Teatro Comunale - Novoli (Le)


http://youtu.be/KOTsmL8lRFg

giovedì 27 novembre 2014

Lia Levi e "Il braccialetto": una lezione di vita

I giovani alunni dell'Istituto Comprensivo di Novoli
https://www.youtube.com/watch?v=KOTsmL8lRFg&feature=youtu.be

 L'associazione "Viva Mente"  nell'ambito della rassegna "Aspettando Vitulivaria", organizzata in collaborazione con il Comune di Novoli, ha presentato Lia Levi,  una scrittrice di valore sia umano che letterario. La splendida atmosfera del Teatro Comunale di Novoli ha accolto con impareggiabile partecipazione la storia e la testimonianza di una donna di valore, Lia Levi che, con il suo romanzo "Il braccialetto", ha commosso e coinvolto un pubblico attento ed emozionato.
la scrittrice romana di origini piemontesi, ha catturato soprattutto l'attenzione dei giovani studenti della scuola secondaria di primo grado  dell'Istituto comprensivo di Novoli, presenti con le loro insegnanti ed il Dirigente Scolastico nonché del pubblico che, al termine, ha intessuto con l'autrice una sorta di dibattito sui temi rappresentati nello stesso romanzo.
  
L'attrice Rosanna De Nigris legge un brano tratto da "Il braccialetto"

La scrittrice Annalisa Bari dialoga con l'autrice     

sabato 22 novembre 2014

Aspettando "Vitulivaria"

L’incontro con Lia Levi, inserito nella rassegna intitolata “Aspettando Vitulivaria”, organizzata da “Viva Mente” in collaborazione con il Comune di Novoli, è l’occasione per conoscere una grande scrittrice ed insieme una testimone di uno dei periodi più bui e devastanti della storia del Novecento.
Ospite a Novoli, nel teatro Comunale, il 26 novembre prossimo, alle ore 19,00, Lia Levi presenta il suo ultimo romanzo “Il braccialetto”, edito da e/o, commovente ed intensa storia di un’amicizia tra due adolescenti, , Corrado Mieli, un ragazzo ebreo di 15 anni, e Leandro suo coetaneo e studente del Visconti, liceo in cui Corrado si sarebbe iscritto se le leggi razziali del ‘38 non lo avessero invece costretto a frequentare una scuola ebraica e e si snoda sullo sfondo degli avvenimenti verificatisi a Roma ed in altre città italiane, tra la caduta del Fascismo ed il 16 ottobre del ’43, quando si assistette ad una vera e propria “caccia” ai cittadini ebrei da parte delle milizie naziste.
Il libro è il racconto di un legame forte ed intenso che si snoda in una arco temporale ben definito ( 40 giorni), in un momento dell’esistenza in cui i giovani adolescenti, aperti ad una visione del mondo ricca di attese e di ideali, di slanci ed aspirazioni, sono costretti a confrontarsi, loro malgrado, con una drammatica realtà storica.
E’ presente un trama avvincente e, al contempo, commovente, che si intreccia proprio come i cerchi d’oro del braccialetto della mamma di Corrado. Lo stesso titolo “Il braccialetto” si presta, tra l’altro,  ad una duplice interpretazione: rappresenta sia l’oggetto di valore che può servire a salvare la famiglia del protagonista dalla deportazione pianificata dai tedeschi, ma anche il riferimento al desiderio che venga preservata la profondità del legame tra i due amici di contro all’ineluttabilità di un destino annunciato.
Il racconto si serve di una scrittura snella e scorrevole, con un ritmo serrato e senza inutili pause. Tutto ciò conferisce al romanzo una connotazione realistica che rende magnificamente l’incalzare degli avvenimenti. Lia Levi ben conosce la tragicità delle conseguenze dell’odio che ha sconvolto la vita di tanti uomini e rifugge sapientemente dalla retorica e dal facile pietismo, divenendo lucida cronista di un momento nefasto che ha lasciato una cicatrice permanente nella memoria dell’uomo contemporaneo.
Per cui tutti noi, parafrasando Primo Levi, siamo al contempo “I sommersi e i salvati”.
Lia Levi, nasce da una famiglia piemontese di origine ebraica e, attualmente, vive a Roma, dove per trent’anni ha diretto il mensile ebraico Shalom. Durante la Seconda Guerra Mondiale, dovette affrontare i problemi legati alla persecuzione degli ebrei e alla promulgazione delle leggi razziali.
Per le Edizioni E/O ha pubblicato: Una bambina e basta (Premio Elsa Morante Opera Prima), Quasi un’estate, L’Albergo della Magnolia (Premio Moravia e Premio Fenice Europa), Tutti i giorni di tua vita, Il mondo è cominciato da un pezzo, L’amore mio non puòSe va via il re,La sposa gentile e La notte dell’oblio. Con La sposa gentile ( edizioni e/o), ha vinto il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo per la narrativa.

Maria Rosaria Teni


domenica 2 novembre 2014

Aspettando... "Vitulivaria"

In attesa della terza edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Vitulivaria”, prevista per l’inizio del 2015, riporto di seguito uno stralcio dell’introduzione al volume antologico che prende il titolo del Concorso e che racchiude una selezione delle poesie premiate e segnalate, scelte faticosamente tra le oltre duecento opere pervenute da tutta Italia. Con infinito piacere ho visto crescere sia la quantità che la qualità delle poesie presentate e questo induce senz’altro a continuare nell’impegno di portare avanti un percorso che si snoda attraverso inevitabili difficoltà, sia organizzative che di reperimento fondi. Mi auguro di riuscire, tuttavia, a concretizzare la realizzazione di questa terza edizione che, come in precedenza, vedrà il coinvolgimento degli studenti ed avrà una sezione a tema.
 “… Stupisce, nella lettura dei versi contenuti nella raccolta, la presenza di un rapporto costante tra poesia e realtà, tra poesia e società. Attraverso la versificazione, si concretizza la percezione delle aporie del reale e l’intensità con la quale i diversi poeti percepiscono ed esprimono le contraddizioni del mondo reale è certamente ricollegabile al fatto che essi cercano di recuperare un legame che esiste tra vita e scrittura. Per gli autori considerati, la poesia svolge un ruolo essenziale perché consente loro di accedere ad uno spazio più autentico che permette di superare ( o tentare di farlo) gli ostacoli esistenziali. Ho sempre sostenuto che scrivere poesie rappresenti in fondo uno dei più intensi e combattuti bisogni comunicativi dell’essere umano. Storicamente, peraltro, può essere considerata la prima forma di espressione delle proprie emozioni sino a rappresentare quasi un vero e proprio scrigno dove trovano rifugio sentimenti, dispiaceri, esperienze, sensazioni che scaturiscono dal confronto quotidiano con una società contemporanea che travolge inarrestabile ogni forma di ripiegamento interiorizzato nella riflessione del proprio universo vitale. L’analisi testuale ha consentito l’identificazione, nelle opere poetiche esaminate, di alcune costanti, riconducibili principalmente a nodi fortemente collegati l’uno all’altro. Il primo elemento comune corrisponde alla presenza di una riflessione metalinguistica che si sviluppa attorno alla scoperta del duplice valore dello strumento poetico. Ecco dunque realizzarsi una sorta di trasfigurazione della parola che veicola un linguaggio articolato nell’analisi del vissuto; proprio nella variazione della parola, nelle sue molteplici possibilità, la poesia finisce con l’essere liberazione dai limiti, dalle paure, dalle coercizioni, raffigurando quasi una via di fuga. In questa sua potenza liberatoria sta anche la funzione salvifica che alcuni attribuiscono alla poesia, ritenuta quindi una naturale forma espressiva nella quale incanalare il proprio disagio. Nonostante quindi le profonde trasformazioni sociali e culturali che hanno prodotto un cambiamento nel mondo della comunicazione e dei linguaggi, con il trionfo dei mass media e dell’informatica che ha portato con sé delle forme comunicative non verbali e spesso alienanti, la poesia trova ancora modo di sopravvivere e, anzi, di essere indicata, proprio per la sua semplicità costitutiva, quale alternativa possibile alla crisi della comunicazione che investe il nostro mondo contemporaneo. A testimonianza di ciò può essere indicativa la grande partecipazione ottenuta nella seconda edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Vitulivaria”. Oltre duecento poeti hanno fatto sentire la loro voce, hanno comunicato emozioni, sentimenti, stati d’animo, riflettendo il momento storico contemporaneo, rivivendo le sensazioni a seguito di avvenimenti tragici, esprimendo condivisione e facendo sentire la propria presenza.”
Maria Rosaria Teni

Evidenza

7^ appuntamento per MusiCultura nel Temp(i)o - “Donne in musica”, un viaggio tra le compositrici del passato, curato da Maria Rosaria Teni, autrice del saggio: “Una donna e la sua musica: Maddalena Laura Lombardini Sirmen e la Venezia del XVIII secolo

Il 7^ appuntamento della Rassegna MusiCultura nel Temp(i)o, organizzata dall'associazione Viva Mente, in collaborazione con AmaDeus, ha ...