Ha ragione Gianpaolo,
noi attori siamo tutto questo… e anche qualcosa in più, forse.
Altrimenti non ci sogneremmo mai di sfidare il pubblico ad ascoltarci
nelle nostre prolusioni per un’ora e forse più, convinti di regalare
emozioni, di trasudare con Lui, di stregarlo, di incantarlo in un
delirio di onnipotenza.
D’inverno
e d’estate; in riva al mare; in vecchi chiostri medievali ancora
odorosi di anice e di preghiere; in piazze gialle per i tanti tufi
gialli, appena scolpite da gerani pendenti rossi o fucsia; su selciati e
basolati vecchi di secoli; in castelli che ancora risuonano di grida
ottomane e di passi svelti di donne scalze; accolti da un sagrato povero
di una chiesa… In questa pluralità di luoghi, oppure
sulle tavole di un palcoscenico glorioso; ecco che l’attore fa il suo
gioco, molto seriamente.
Diventa
tanti personaggi, li riscrive con il suo sangue, impara fiumi di
copioni in uno schizofrenico essere se stesso e tutti gli altri.
E io, non attore, insegnante di Francese in un liceo, non posso non fare l’attore.
Né tantomeno smettere di inventare storie e viverle con gli amici teatranti, musici, mimi, cantastorie.
Se ci capita di incontrarci ve le dirò e riconoscerò, guardandovi negli occhi, le vostre vibrazioni.
E allora sarò felice di portarvi per mano nelle mie fantasie.
Evviva il teatro, che il teatro viva!
Donato Chiarello ( Corsano LE )
Macchina nera
Io sono nato al Sud.
Ho visto partire mio padre tante volte
e tante volte ho scagliato
con forza di bimbo
pietre
alla macchina nera
che portava mio padre alla stazione.
Poi son partito anch’io
e mia madre mi scagliava altre pietre,
intrise di preghiere,
di sogni,
di pianti celati,
di speranze,
di ricordi profumati.
Mio padre partiva con la macchina nera,
tornava con la sua valigia verde.
E quando l’apriva sul tavolo in cucina
ne usciva un profumo indefinibile
di banane,
di cioccolate,
di sigarette,
di salami,
di giochi,
di calze,
di soldi,
di lui.
Io sono nato al Sud.
È da qui che si parte
con la macchina nera e con una valigia verde.
Domani non vorrei scagliare pietre su altre macchine nere
che portano le mie figlie alla stazione,
perché anche loro sono nate al Sud.
Ed è da qui che si parte.
Con una macchina nera.
Solo la loro valigia verde vorrei aprire ancora e ancora sul tavolo in cucina.
Donato Chiarello
Fai l’eroe perché sei vigliacco e il santo perché sei malvagio;
fai l’assassino perché muori dalla voglia di uccidere il prossimo;
fai l’attore perché sei bugiardo dalla nascita.
Jean-Paul Sartre
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