Non scriverò più di te
Non scriverò più di te perché non so amarti,
non so sollevarti dal nome che porti,
dal flebile fiato che ti lega alla vita,
dalla memoria malata che fugge e s’intrica
e complotta, t’imbroglia, ti sfida,
dall’identità persa e sconfitta,
dal pianto e dal riso che avevi una volta,
dal salto nel vuoto, dalla quiete ossessiva,
dall’ assillo del moto, dai gesti insensati di ira,
dalle grida, dall’eco della tua voce nel buio,
dal silenzio che odi e ti odia
e s’annida come un tarlo feroce
nel cuore sterile dei giorni tuoi.
Non scriverò più di te
né del tuo volto turbato,
né del tuo affetto esaltato,
né del tuo mondo corrotto e alienato;
non scriverò delle tempeste che ignori
o dell’impazienza che non comprendi
o del tempo che non ti appartiene
o dell’indecenza che non meritavi.
Non scriverò più di te perché non posso salvarti,
perché non posso sottrarti al tuo male,
alla tua reclusione,
al tuo eremo di manie e di tormenti,
alle torri bianche delle tue prigionie.
Non scriverò più di te,
non scriverò del tuo male
che disconosci, che neghi
che non riconosci e non spieghi,
perché non hai specchi nella tua casa,
perché non vedi nell’oscurità le tue mani.
Non scriverò più di te,
non scriverò dei tuoi occhi,
né dei tuoi anni domani;
non scriverò della tua cara figura,
perché ho visto il tuo male
e nella linea sottile dell’ombra
ho riconosciuto il tuo volto
il mio volto ed ho avuto paura.
Stefania Invidia ( Novoli - Lecce)
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